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Ridotti a talpe

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D'appena sopra lo spigolo

degli scuri, lo zigomo

sfiorando, ingiuria

filtra raggio/ sputo

di sole. Stordisce

 

che pure decapitati

dello spunto, ci si stia

storti nella tana: mille

e mille volte svuotata

di crucci e radici

 

come vassoio dalle

cibarie; ma da Helios

sempre rimpiazzate

con vermi e lo sgarbo

d'un mancato colpo

 

di grazia. Marchiati

lasciando, per ogni

dove feriti: negletti

visionari prede d'ombre

ridotti a talpe

 

sfioriti stretti all'angolo

ch'è con i forti il sole.

Ingiusto con i deboli

per contrafforti balugina

accecandone verità.

 

13/05/2017 woodenship

 Salvatore Pizzo - 16/05/2017 18:01:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

x Auro
... Un tempo conoscevo un tizio che veniva chiamato"talpone": non ci vedeva una beata mazza...Sì, effettivamente, quella della talpa, è una condizione che spesso ci ritroviamo a condividere...
Grazie di cuore e ciao...

x Cinzia
E’nostro il tentativo di dargli una giusta prospettiva, visto che esso, in genere, assume posizioni a testa in giù, provocandoci emicranie e altro di molto peggio...
Grazie di cuore ed un caro saluto

 Cinzia Aragonesi - 15/05/2017 09:46:00 [ leggi altri commenti di Cinzia Aragonesi » ]

Purtroppo le ingiustizie sono di questo mondo, dove tutto e’ capovolto.
Poesia intensa, per il sentimento vero che l’ha prodotta.

 Auro d’Arcola - 14/05/2017 20:41:00 [ leggi altri commenti di Auro d’Arcola » ]

Un testo che non cede mai, direi perfetto. Per me, però, la talpa è la condizione umana...
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